Il nome italiano di ciliegia deriva direttamente dal latino volgare ‘ceresia’, che poi è praticamente identico al nostro dialetto scaleoto, ovvero ‘cerasa’ La sua forma tondeggiante che ricorda un cuore la rende
immediatamente distintiva alla vista e il suo sapore dolcissimo irresistibile al palato: mangiarne a due a due finché non diventano dispari, tanto per restare nei modi di dire.
Come tutte le cose buone, la ciliegia ha una stagionalità molto limitata (giugno-luglio) e un’incredibile varietà: circa 1.500 tipologie, di cui circa 250 presenti in Italia. Ciliegina sulla torta: certo contengono zuccheri, ma sono anche ricche di vitamine e sostanze importanti per la lotta ai radicali liberi.